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LO SVILUPPO DEL BAMBINO: COSA VI PREFIGGETE?





Capitolo 7

I figli: una responsabilità e una ricompensa

AVERE FIGLI è una prospettiva elettrizzante e seria allo stesso tempo. È vero che è una cosa molto comune. Eppure ogni nascita è il risultato di processi straordinariamente complicati. Comprendendoli almeno in parte possiamo meglio apprezzare perché il salmista ispirato fu spinto a dire: “Ecco, i figli sono un’eredità da Geova; il frutto del ventre è una ricompensa”. (Salmo 127:3) Consideriamo cosa accade.

2 Uno spermatozoo maschile si unisce a una cellula uovo femminile. Le due cellule ne formano una, e questa comincia a dividersi. Si divide in due, le due diventano quattro, le quattro diventano otto, finché da quell’unica cellula a suo tempo nell’adulto se ne contano 60.000.000.000.000! All’inizio le nuove cellule sono tutte uguali, poi cominciano a differenziarsi in diversi tipi: cellule ossee, cellule muscolari, cellule nervose, cellule del fegato, dell’occhio, della pelle, e così via.

3 Alcuni dei misteri della riproduzione e della differenziazione sono stati svelati, ma molti no. Cosa provoca la divisione della cellula originale? Mentre la divisione continua, cosa fa sì che le cellule comincino a trasformarsi in molti tipi diversi? Cosa fa raggruppare insieme questi tipi diversi in forme, dimensioni e funzioni speciali, per diventare un fegato, un naso, un ditino del piede? Questi cambiamenti cominciano a verificarsi in tempi prestabiliti. Cosa ne controlla i tempi? Inoltre, questo embrione che cresce nel grembo materno è un corpo con caratteristiche genetiche diverse da quelle della madre. Normalmente il corpo rigetta tessuti estranei, come innesti cutanei o trapianti di organi da altri individui. Perché non rigetta questo embrione geneticamente estraneo, invece di nutrirlo per 280 giorni circa?

4 Tutte queste attività sorprendenti avvengono al momento giusto perché Geova Dio le ha programmate nell’unica cellula formata dallo spermatozoo e dall’uovo. Il salmista lo indica dicendo al Creatore: “I tuoi occhi videro pure l’embrione di me, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti, riguardo ai giorni quando si formarono e fra di esse non ce n’era ancora nessuna”. — Salmo 139:16.

SVILUPPO E NASCITA

5 L’embrione ha uno sviluppo rapido. Nella quarta settimana ha già un cervello, un sistema nervoso, e un sistema circolatorio con un cuore che pompa sangue attraverso i vasi sanguigni. Per sei settimane il sangue si forma nel sacco vitellino; quindi il fegato assume questa funzione, che alla fine è svolta dal midollo osseo. Nella quinta settimana cominciano a formarsi braccia e gambe; dopo altre tre settimane compaiono le dita delle mani e dei piedi. Nella settima settimana si sono formati i principali fasci muscolari, e anche occhi, orecchi, naso e bocca.

6 “Le mie ossa”, prosegue il salmista, rivolgendosi a Geova Dio, “non ti erano nascoste quando fui fatto nel segreto”. (Salmo 139:15) Nella nona settimana la cartilagine si trasforma in ossa e si forma lo scheletro, e il bambino che si sviluppa viene ora chiamato feto, non più embrione. “Tu stesso producesti i miei reni”. (Salmo 139:13) I processi divini lo fanno avvenire nel quarto mese e i reni ora filtrano il sangue.

7 In questa fase dello sviluppo il piccino comincia a muoversi e girarsi, le dita si contraggono quando la palma della mano o la pianta del piede prova una sensazione di solletico. Afferra cose con dita e pollice, e succhia il pollice esercitando così i muscoli che gli serviranno poi per nutrirsi al seno materno. Ha il singhiozzo, e la mamma lo sente sobbalzare. Nel sesto mese molti organi sono praticamente completi. Le narici si sono aperte, sono comparse le palpebre, presto gli occhi si apriranno, e gli orecchi funzioneranno tanto che anche nel grembo materno il piccino può sussultare per rumori forti.

8 Dopo 40 settimane, ha inizio il travaglio. I muscoli uterini della madre si contraggono e il piccino fa il suo ingresso nel mondo. In questo processo la sua testa, per la compressione, spesso si deforma, ma, poiché le ossa del cranio non sono ancora unite, dopo il parto la testa riprende la sua forma normale. Fino a questo momento la mamma ha fatto tutto per il piccino: gli ha provveduto ossigeno, cibo, protezione, calore, e ha provveduto anche all’eliminazione dei rifiuti. Ora il piccino deve mettersi al lavoro immediatamente, altrimenti morrà.

9 Deve cominciare a respirare affinché i polmoni diano ossigeno al sangue. Ma per far ciò un altro drastico cambiamento deve avvenire istantaneamente: il corso della circolazione sanguigna deve cambiare. Mentre il feto era nell’utero, nella parete del suo cuore c’era un foro. Quella parete separava l’atrio destro da quello sinistro e impediva a gran parte del sangue del piccino di raggiungere i polmoni. Un grande vaso sanguigno faceva sì che la maggior parte del sangue che andava in quella direzione evitasse i polmoni. Mentre era nell’utero, solo circa il 10 per cento del sangue attraversava i polmoni; dopo la nascita tutto il sangue deve attraversarli, e subito. A questo fine, entro pochi secondi dalla nascita il grosso vaso sanguigno che aggirava i polmoni si contrae e il sangue che vi passava ora va nei polmoni. Frattanto il foro nella parete del cuore si chiude, e tutto il sangue pompato dalla parte destra del cuore ora passa attraverso i polmoni per ricevere ossigeno. Il piccino respira, il sangue riceve ossigeno, cambiamenti enormi hanno avuto luogo e il piccino vive! Il salmista ispirato lo disse così bene in poche parole: “Mi tenesti coperto nel ventre di mia madre. Ti loderò perché sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa”. — Salmo 139:13, 14.

10 Con quale gratitudine le coppie sposate dovrebbero considerare questo dono di Geova! Il potere di generare una creatura umana, un bimbo che è parte di entrambi ma diverso da ciascuno di loro! Davvero “un’eredità da Geova”!

CURA DELL’“EREDITÀ”

11 Non solo per una ragione morale Geova Dio stabilì la legge secondo cui i rapporti sessuali dovevano limitarsi alle coppie sposate. Egli ebbe in mente anche i figli. Il bambino ha bisogno di un padre e una madre che si amano e che ameranno la prole e ne avranno tenera cura. Il neonato ha bisogno del calore e della sicurezza della famiglia, di un padre e una madre che lo desiderano e che provvederanno l’ambiente necessario alla sua crescita e allo sviluppo della sua personalità. Marito e moglie che considerano l’eventualità di avere un bambino dovrebbero chiedersi: Vogliamo un bambino? Siamo in grado di provvedere alle sue necessità non solo fisiche, ma anche emotive e spirituali? Lo educheremo bene, gli daremo il giusto esempio da seguire? Siamo disposti ad accettare le responsabilità che comporta l’essere genitori, a fare i sacrifici necessari? Come figli forse ci sembrava che i nostri genitori ci tenessero legati ma, divenuti genitori, riscontriamo che allevare i figli in realtà è un’impresa che richiede molto tempo. Eppure la responsabilità dei genitori è accompagnata da grandi gioie.

12 La decisione è stata presa, dai genitori o dalle circostanze biologiche. Tu, moglie, ora sei incinta. La tua cura per questa “eredità da Geova” ha inizio. Devi mangiare certe cose, e altre devi evitarle o limitarle. Gli alimenti ricchi di ferro sono importanti, perché nell’utero il piccino accumula il ferro che deve bastargli per sei mesi dopo la nascita. Hai bisogno di più latte (anche il formaggio va bene) per avere il calcio necessario alle ossa del bambino. E un equilibrato consumo di carboidrati aiuterà a non aumentare troppo di peso. È vero, devi mangiare per due, ma uno dei due è molto, molto piccolo!

13 Può essere necessario o no prendere in considerazione altri fattori, secondo il tuo modo di vivere. Le bevande alcoliche portano alcool al feto, quindi bisogna stare attenti, perché l’eccesso potrebbe provocare ritardo mentale e fisico. Certi bambini sono nati ubriachi perché la madre era una forte bevitrice. Il fumo immette nicotina nel flusso sanguigno del feto, e sostituisce ossido di carbonio all’ossigeno del suo sangue. Così le prospettive che il bambino abbia una salute normale possono essere irreparabilmente compromesse ancor prima che nasca. L’incidenza di aborti spontanei e di bambini nati morti è molto maggiore fra le donne che fumano. Se la madre è drogata il bambino può nascere drogato, e anche alcuni medicinali possono dimostrarsi pericolosi, forse facendolo nascere storpio. Anche bere troppo caffè si sospetta possa essere nocivo.

14 Inoltre la tensione emotiva della madre può alterare la sua produzione ormonale e rendere il feto eccessivamente attivo, con la conseguenza che il neonato sarà irrequieto e irritabile. Il piccino può crescere ‘coperto nel ventre di sua madre’, ma sarebbe un errore pensare che sia completamente tagliato fuori dal mondo che lo circonda. Può risentirne attraverso la madre; lei e il suo unico collegamento col mondo esterno e ciò la rende primariamente responsabile se l’effetto è buono o cattivo. Il modo in cui ha cura di sé e reagisce alle circostanze determinerà la differenza. Inutile dire che in questo ha bisogno della cooperazione di chi le sta attorno, e specialmente dell’amore e delle attenzioni di suo marito. — Confronta I Samuele 4:19.

DECISIONI DA PRENDERE

15 Partorirai all’ospedale o a casa? In certi casi c’è poca scelta. In molti paesi forse non ci sono neanche ospedali. In altri avere un bambino a casa può essere una rarità e presentare rischi per mancanza di aiuto esperto, come quello di una levatrice. Ovunque sia possibile, durante la gravidanza è sempre bene farsi visitare da un medico, per sapere se aspettarsi un parto normale o se ci potranno essere complicazioni.

16 Avrai il bambino sotto anestesia o con un parto naturale? Dovete deciderlo tu e tuo marito, dopo aver valutato vantaggi e svantaggi. Nel parto naturale il marito può assistere all’importante evento. Il bambino viene messo immediatamente con la mamma. Alcuni ritengono che questi siano vantaggi da considerare seriamente, se gli esami indicano che la nascita avverrà senza complicazioni. Certi studiosi sostengono che i bambini nati nelle condizioni più pacifiche del parto naturale hanno meno problemi emotivi e malattie psicosomatiche.

17 La rivista Psycology Today del dicembre 1977 afferma:

“Da decenni gli psicologi sanno che il primo anno della vita del bambino può avere un’influenza permanente sul suo successivo sviluppo mentale e fisico. Ora sembra che il primo giorno del bambino — forse anche la prima ora — sia altrettanto cruciale. Il legame emotivo che la madre sviluppa verso il bambino, e il tipo di cura che comincia a dargli, sono particolarmente importanti dopo il parto. Recenti studi dimostrano inoltre che le prime ore hanno molta importanza nel determinare l’atteggiamento della madre verso il bambino, la forza del suo attaccamento a lui, e la sua capacità di allevarlo”.

18 Se durante il parto non viene praticata alla madre l’anestesia totale, il piccino sarà sveglio, avrà gli occhi aperti, si guarderà attorno, seguirà i movimenti, si volterà verso le voci umane, e sarà particolarmente sensibile al tono più acuto della voce femminile. Il contatto visivo tra madre e figlio può stabilirsi immediatamente. Questo sembra importante e, secondo certe ricerche, più d’una madre ha riferito che non appena il bambino l’ha guardata se l’è sentito molto più vicino. Il contatto del corpo, della pelle, fra madre e bambino subito dopo la nascita è considerato benefico per entrambi.

19 Gli studiosi sostengono che le difficoltà dei bambini assistiti nei centri medici possono a volte risalire alle prime ore di vita. Il confronto fra bambini che ricevono alla nascita il normale trattamento ospedaliero e altri messi immediatamente con la mamma indica che dopo un mese i bambini nati mediante parto naturale stavano meglio. “Ancor più straordinario”, dichiara Psychology Today, “a cinque anni, i bambini che sono stati più a contatto con la madre hanno un Q.I. [quoziente d’intelligenza] notevolmente superiore e parlano meglio dei bambini sottoposti al normale procedimento ospedaliero”.

20 In tutto questo però si devono valutare seriamente le circostanze. Non dovremmo dimenticare che i nostri primogenitori umani ci hanno lasciato un’eredità di imperfezione. Questo inevitabilmente priva oggi il “parto naturale” di parte della sua naturalezza, e i nostri difetti ereditari possono provocare complicazioni. (Genesi 3:16; 35:16-19; 38:27-29) Le vostre decisioni siano determinate dalle circostanze personali e da ciò che ritenete più saggio nel vostro caso, sia che questo corrisponda o no a quello che per altri è il parto “ideale”.

21 Allatterai il tuo piccino? Ci sono molti vantaggi sia per te che per il bambino. Il latte materno è l’alimento perfetto per il neonato. È facile da digerire, e protegge da infezioni, disturbi intestinali e difficoltà respiratorie. Nei primi giorni le mammelle secernono colostro, liquido gialliccio particolarmente adatto ai neonati perché (1) contiene meno grassi e carboidrati ed è quindi più facile da digerire, (2) è più ricco di sostanze immunizzanti del latte materno prodotto alcuni giorni dopo, e (3) ha un effetto leggermente lassativo che aiuta ad eliminare cellule, muco e bile che si raccolgono nell’intestino del bambino prima della nascita.

22 L’allattamento è benefico per la madre. Riduce la perdita di sangue della madre perché il piccino succhiando stimola la regressione dell’utero. Il succhiare stimola anche la produzione del latte, e mamme che temevano di non avere abbastanza latte scoprono di non mancarne affatto. L’allattamento regolare in certi casi pospone la ripresa dell’ovulazione e del ciclo mestruale, e in tal modo tende a essere un anticoncezionale naturale. Secondo l’associazione americana per la lotta contro i tumori “nelle madri che allattano si verificano meno casi di cancro della mammella”. Per di più, l’allattamento materno giova anche al bilancio familiare!

UNA RICOMPENSA DA GEOVA

28 Giacobbe mostrò nell’antichità la sua preoccupazione per il benessere dei suoi figli. Durante un viaggio, la cui andatura avrebbe potuto essere troppo veloce per loro, Giacobbe disse al suo interlocutore: “Il mio signore si rende conto che i fanciulli son delicati e che sono a mio carico pecore e bovini che allattano, e se li spingessero troppo in fretta per un solo giorno, l’intero gregge per certo morirebbe. Passi il mio signore, ti prego, davanti al suo servitore, ma mi sia concesso di continuare il viaggio a mio agio secondo il passo del bestiame che è davanti a me e secondo il passo dei fanciulli”. Prima, quando aveva incontrato suo fratello Esaù gli era stato chiesto: “Chi sono questi con te?” La risposta di Giacobbe fu: “I fanciulli coi quali Dio ha favorito il tuo servitore”. (Genesi 33:5, 13, 14) Oggi i genitori dovrebbero non solo mostrare come Giacobbe misericordiosa premura per i loro figli, ma anche considerarli come li considerò lui: un favore di Geova. Naturalmente, prima di sposarsi, un uomo dovrebbe valutare seriamente se è in grado di sostenere moglie e figli. La Bibbia consiglia: “Sistema gli affari che hai fuori, disponi i lavori dei campi e poi potrai metter su casa”. (Proverbi 24:27, versione di F. Nardoni) In armonia con questo pratico consiglio, un uomo dovrebbe fare preparativi in anticipo per il matrimonio e la vita familiare. Così anche una gravidanza inattesa sarà accolta con gioia e non sarà temuta come un onere finanziario.

29 La questione di avere figli merita senz’altro di essere considerata molto seriamente, non solo nel caso del primogenito ma anche dei figli che potrebbero venire in seguito. I genitori trovano difficile sfamare, curare ed educare i figli che hanno già? Allora il rispetto per il Creatore come pure la qualità dell’amore dovrebbero certamente indurli a ponderare come esercitare padronanza di sé per rallentare l’ulteriore aumento della famiglia.

30 In realtà, di chi è il bambino? In un certo senso vostro. Ma in un altro senso il bambino appartiene al Creatore. A voi ne è affidata la cura, come ai vostri genitori fu affidata la vostra cura quando eravate piccoli. Ma in realtà non eravate una proprietà dei vostri genitori da trattare in qualsiasi modo avessero voluto; neanche vostro figlio è la vostra proprietà in tal senso. I genitori non possono determinare o controllare il momento del concepimento né lo sviluppo del bambino nel grembo materno. Non possono neanche vedere né capire appieno il meraviglioso processo in atto. (Salmo 139:13, 15; Ecclesiaste 11:5) Se a causa di qualche imperfezione fisica il bambino è abortito o nasce morto, essi non possono riportarlo in vita. Dobbiamo dunque riconoscere umilmente che per noi tutti Dio è il Datore di vita, e che tutti gli apparteniamo: “A Geova appartiene la terra e tutto ciò che la riempie, il paese produttivo e quelli che vi dimorano”. — Salmo 24:1.

31 Voi siete responsabili dei figli che mettete al mondo e dovete anche rendere conto al Creatore di come li allevate. Egli creò la terra col proposito che fosse abitata, e a questo fine dotò i nostri primogenitori umani del potere di procreare. Con la loro defezione essi si misero dalla parte dell’Avversario che aveva sfidato Dio nel giusto esercizio della sua sovranità sulla sua famiglia di creature in cielo e sulla terra. Educando i figli affinché crescano integri al loro Creatore, voi e la vostra famiglia potete dimostrare che l’Avversario è bugiardo e Geova Dio è verace. Come afferma Proverbi 27:11: “Sii saggio, figlio mio, e rallegra il mio cuore, affinché io possa rispondere a chi mi biasima”.

32 Se assolverete l’obbligo che avete verso i figli e la responsabilità che avete verso Dio, avrete vera soddisfazione nella vita. Potrete unirvi di tutto cuore all’espressione di apprezzamento del Salmo 127:3: “Il frutto del ventre è una ricompensa”.

[Note in calce]

Come carne e verdura.

Farinacei e dolci.

[Domande sullo studio]

1-4. (a) Quali sono alcune caratteristiche straordinarie dello sviluppo del piccino nel grembo materno? (b) Come la conoscenza di queste cose vi farà apprezzare Salmo 127:3?

5-8. Quali sono alcune delle cose che accadono nell’utero tra la quarta settimana di gravidanza e la nascita del bambino?

9. Perché il bambino possa vivere, quali cambiamenti devono avvenire rapidamente alla nascita?

10. Riflettendo sullo straordinario sviluppo del bambino nel grembo materno, come i genitori dovrebbero considerare i loro figli?

11. Quali domande dovrebbero farsi coloro che pensano di far famiglia, e perché?

12-14. Quando rimane incinta, come la donna può contribuire allo sviluppo di un bambino sano (a) con la dieta? (b) con ciò che fa in quanto ad alcool, tabacco, droga? (c) controllando i propri sentimenti?

15, 16. Quali decisioni si devono prendere in quanto al luogo e alle condizioni del parto?

17-19. Cosa hanno rivelato le ricerche sull’opportunità che il neonato stia al più presto con la mamma?

20. Per prendere una saggia decisione al riguardo, cos’altro bisogna ricordare?

21, 22. Quali sono alcuni benefici dell’allattamento materno?

23. Quali principi sull’educazione del bambino sono indicati nel Salmo 127:4, 5?

24. (a) Che specie di ambiente familiare i genitori si dovrebbero sforzare di dare ai figli? (b) Perché ciò è importante?

25, 26. Perché è ragionevole che i genitori dedichino molto tempo e attenzione ai propri figli?

27. Nel guidare lo sviluppo del bambino, perché si dovrebbe tener conto della sua personalità?

28. Come possiamo trarre profitto da quanto Genesi 33:5, 13, 14 dice della preoccupazione di Giacobbe per i suoi figli?

29. Perché si dovrebbe considerare seriamente in anticipo la questione di avere figli?

30. (a) Perché si può dire che il bambino in realtà appartiene a Dio? (b) Come ciò dovrebbe influire sul punto di vista dei genitori?

31, 32. (a) Quale responsabilità hanno i genitori davanti a Dio? (b) Cosa risulta dall’assolvere bene tale responsabilità?

 

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Capitolo 8

Il ruolo dei genitori

NELLA vita molti avvenimenti ci toccano solo limitatamente. Altri hanno un effetto importante e duraturo. La nascita di un figlio fa senz’altro parte di questi ultimi. Per marito e moglie la vita non sarà mai più la stessa. Pur essendo piccolissima, la nuova personalità si farà sentire in casa con una voce e una presenza che non si possono ignorare.

2 La vita dovrebbe essere più ricca e più felice per i genitori. Ma presenta una sfida e, per ottenere i risultati migliori, tale sfida dev’essere affrontata da entrambi i genitori. Ci siete voluti entrambi per generare il bambino, ed entrambi avrete un ruolo importante nello sviluppo del vostro piccino dalla nascita in poi. Il bisogno di cooperazione sincera, attiva — e umile — non è mai stato più grande.

3 La comprensione del ruolo di ciascun genitore e di come questi ruoli possano intonarsi dovrebbe contribuire molto a soddisfare le necessità del piccino, con buoni risultati. Ci vuole equilibrio. Anche se la mente cerca di essere ragionevole, i sentimenti spesso fanno perdere l’equilibrio. Possiamo andare agli estremi, dal poco al molto, e di nuovo al poco. È opportuno che il padre eserciti la sua autorità, ma se esagera, diventerà autoritario. È bene che la madre faccia la sua parte nell’educare e disciplinare i figli, ma assumendosi questi doveri ad esclusione del padre indebolirà la compagine familiare. Il buono è buono, ma una cosa buona può diventare cattiva se portata agli estremi. — Filippesi 4:5.

IMPORTANTE RUOLO DEL PADRE

11 È naturale che nella prima infanzia la madre abbia un ruolo più preminente nella vita del figlio. Comunque dalla nascita del bambino in poi anche il padre dovrebbe far parte del mondo del bambino. Quando il piccino è ancora in culla, il padre può e deve interessarsene, prendendosi a volte cura del piccino, giocando con lui e confortandolo quando piange. In tal modo il padre avrà un posto nella mente del bambino. Il ruolo del padre dovrebbe gradatamente assumere maggiore importanza col passar del tempo. Se aspetta troppo a lungo, questo può essere l’inizio di un problema che verrà a galla specialmente quando il figlio sarà adolescente e diventerà più difficile disciplinarlo. Nell’adolescenza il figlio ha particolare bisogno dell’aiuto del padre. Ma se non si è già stabilita una buona relazione, la breccia prodottasi nel corso degli anni non potrà essere colmata in poche settimane.

12 Sia che si tratti di un figlio o di una figlia, l’influenza delle qualità virili del padre può dare un contributo importante allo sviluppo di una personalità completa, equilibrata. La Parola di Dio indica che il padre dev’essere il capo della famiglia. Egli ha la responsabilità di provvedere alle necessità materiali. (1 Corinti 11:3; 1 Timoteo 5:8) Tuttavia, ‘non di solo pane vive l’uomo ma di ogni espressione della bocca di Geova’. In quanto ai figli, il padre ha anche il comando di “allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. (Deuteronomio 8:3; Efesini 6:4) Pur essendo motivato dall’affetto naturale per la sua prole, soprattutto un senso di responsabilità verso il Creatore dovrebbe spingerlo a fare del suo meglio per adempiere l’incarico divino che ha ricevuto.

13 Mentre calore, tenerezza e comprensione sono tipici della madre, il padre può esercitare un’influenza stabilizzatrice, una direttiva vigorosa e saggia. Il modo in cui assolve l’incarico datogli da Dio può avere un notevole effetto sull’atteggiamento che avranno i figli nei confronti dell’autorità, sia umana che divina, sul rispetto che mostreranno e sulla capacità di svolgere un buon lavoro sotto la direttiva di altri, senza irritarsi né ribellarsi.

14 Se si tratta di un figlio, l’esempio e il modo di fare del padre possono contribuire a determinare se il ragazzo crescerà debole e indeciso, oppure energico, costante, pronto a mostrare il coraggio della convinzione e ad assumere responsabilità. Questo può influire sulla specie di marito e padre che il figlio diventerà: rigido, irragionevole, duro, oppure equilibrato, giudizioso e benevolo. Se nella famiglia c’è una figlia, l’influenza e l’amicizia del padre possono influire sulla sua intera veduta del sesso forte e favorire o ostacolare il suo futuro successo nel matrimonio. L’effetto dell’influenza paterna inizia dall’infanzia.

15 La portata della responsabilità paterna di insegnare è mostrata dalle istruzioni date da Dio al suo popolo in Deuteronomio 6:6, 7: “Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”.

16 Nella mente del figlio si devono imprimere ogni giorno non semplicemente le parole che si trovano nella Parola di Dio ma soprattutto il loro messaggio. Le opportunità si trovano sempre. I fiori del giardino, gli insetti nell’aria, gli uccelli e gli scoiattoli sugli alberi, le conchiglie sulla spiaggia, le pigne in montagna, le stelle che luccicano nel cielo notturno, tutte queste meraviglie parlano del Creatore, e dovresti spiegare ai tuoi figli quello che esprimono. Il salmista dice: “I cieli dichiarano la gloria di Dio; e la distesa annuncia l’opera delle sue mani. Un giorno sgorga detti ad altro giorno, e una notte mostra conoscenza ad altra notte”. (Salmo 19:1, 2) Il padre, essendo pronto a servirsi di queste cose, e specialmente ad attingere dalle cose che capitano ogni giorno per illustrare e sottolineare i giusti principi e per mostrare la saggezza e l’utilità dei consigli di Dio, può porre nella mente e nel cuore del figlio la base più importante per il futuro: la convinzione che Dio non solo esiste, ma è anche “il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. — Ebrei 11:6.

17 Spetta pure al padre impartire la disciplina. “Qual è il figlio che il padre non disciplina?” è la domanda posta in Ebrei 12:7. Ma nel far questo egli non deve andare agli estremi, strapazzando il figlio al punto di irritarlo o tormentarlo. Ai padri la Parola di Dio dice: “Non esasperate i vostri figli, onde non siano scoraggiati”. (Colossesi 3:21) Le restrizioni sono necessarie ma a volte si moltiplicano e si estendono le regole finché diventano gravose e scoraggianti.

18 I Farisei dell’antichità erano amanti delle regole; ne avevano accumulato una quantità e avevano prodotto una massa di ipocriti. È un errore umano pensare che i problemi si possano risolvere semplicemente stabilendo altre regole; ma le esperienze della vita dimostrano che la cosa essenziale è toccare il cuore. Sii dunque parco nel fare regole; cerca invece di inculcare principi, prefiggendoti di imitare Dio: “Porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori”. — Ebrei 8:10.

PADRE E MADRE COOPERANO

19 Il padre di solito guadagna da vivere, e quando torna a casa dal lavoro forse è stanco, eppure può avere altre cose da fare. Ma dovrebbe avere tempo per la moglie e per i figli. Deve comunicare con la famiglia, trovare il tempo per parlare e fare cose insieme, per svagarsi o uscire con la famiglia. In questo modo l’unità e la solidarietà della famiglia si rafforzano. Forse prima di avere figli lui e la moglie trascorrevano molto tempo fuori di casa. Ma se continuano a vivere in quel modo, correndo qua e là e magari facendo le ore piccole, non saranno all’altezza della loro responsabilità di genitori. Sarebbe molto sleale verso i figli. Presto o tardi, i genitori dovranno pagare il prezzo per la loro mancanza di regolarità e di responsabilità. Come gli adulti, i bambini stanno meglio quando la loro vita ha una fondamentale regolarità e stabilità; ciò contribuisce alla salute mentale, fisica ed emotiva. La routine della vita familiare avrà la sua parte di alti e bassi senza che i genitori peggiorino inutilmente le cose. — Confronta Matteo 6:34; Colossesi 4:5.

20 Il padre e la madre dovrebbero cooperare nei rapporti coi figli, nell’insegnare, nell’imporre loro dei limiti, nel disciplinarli, nell’amarli. ‘Una casa divisa contro se stessa non può stare in piedi’. (Marco 3:25) I genitori fanno bene a parlare insieme della disciplina da impartire; così eviteranno che i figli notino disaccordo in quanto alla disciplina. Fare altrimenti è come invitare i figli a ‘dividere e dominare’. È vero, qualche volta può accadere che uno dei genitori agisca precipitosamente o in un momento di rabbia e somministri una disciplina eccessiva o che, considerati tutti i fatti, forse non era affatto necessaria. I genitori ne possono parlare in privato e quindi quello che ha agito poco saggiamente può decidere di mettere personalmente le cose a posto col figlio. Oppure, se non è possibile parlarne in privato, il genitore, il quale ritiene che sostenendo il coniuge sosterrebbe un’ingiustizia, potrebbe dire qualcosa del genere: ‘Capisco perché sei arrabbiato, e lo sarei anch’io. Ma c’è qualche cosa di cui non sei al corrente, e cioè...’, chiarendo poi qualsiasi particolare sia stato trascurato. Questo può avere un’influenza calmante senza mostrare divisione o disaccordo in presenza del figlio disciplinato. Come dice il proverbio ispirato: “Mediante la presunzione si causa solo zuffa, ma presso quelli che si consultano c’è sapienza”. — Proverbi 13:10; vedi anche Ecclesiaste 7:8.

21 Le Scritture Ebraiche indicano che quello di disciplinare è compito di entrambi i genitori: “Ascolta, figlio mio, la disciplina di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre”. E le Scritture Greche Cristiane fanno altrettanto: “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori unitamente al Signore, poiché questo è giusto”. A volte il padre pensa che disciplinare i figli sia compito della moglie. Oppure la moglie può avere la veduta opposta e non far altro che minacciare il figlio discolo con un ‘Aspetta che torni a casa tuo padre!’ Ma perché la famiglia sia felice, e ciascun genitore abbia l’amore e il rispetto dei figli, devono dividersi questo compito. — Proverbi 1:8; Efesini 6:1.

22 I figli devono vedere in questo la cooperazione dei genitori e la prontezza di entrambi ad assumersi la propria responsabilità. Se quando chiede qualcosa il figlio sente sempre il padre dire: ‘Va a chiederlo a tua madre’, o la madre invariabilmente rimette la decisione al padre, il genitore che ritiene necessario rispondere “no” finisce per essere considerato cattivo. Naturalmente, ci sono circostanze in cui il padre può dire: ‘Sì, puoi uscire per un po’, ma chiedi prima alla mamma quando sarà pronta la cena’. Oppure la madre può a volte ritenere che, anche se non ha nulla da obiettare a qualche richiesta, si dovrebbe consultare suo marito. Ma entrambi staranno attenti a non incoraggiare né permettere al figlio di mettere un genitore contro l’altro per ottenere quello che vuole. La moglie saggia baderà inoltre a non usare la sua parte di autorità in modo competitivo, cercando con l’indulgenza di accaparrarsi l’affetto del figlio a spese del marito.

23 Effettivamente, nelle decisioni familiari ci sono campi in cui la decisione di ciascuno merita speciale considerazione. Il padre ha la responsabilità di prendere decisioni che riguardano l’intera famiglia, spesso prendendo la decisione dopo averne parlato con gli altri e aver considerato i loro desideri e le loro preferenze. La madre può prendere decisioni relative alla cucina e a molte altre faccende domestiche. (Proverbi 31:11, 27) Man mano che crescono, si può permettere ai figli di prendere certe decisioni riguardo al gioco, alla scelta degli abiti, o ad altre cose personali. Ma ci dovrebbe essere sufficiente sorveglianza da parte dei genitori affinché si seguano sani principi, la sicurezza dei figli non sia in pericolo e non si ledano i diritti degli altri. Questo può abituare gradualmente i figli a prendere decisioni.

GENITORI, È FACILE ONORARVI?

24 Ai figli è detto: “Onora tuo padre e tua madre”. (Efesini 6:2; Esodo 20:12) Facendo questo rispetteranno anche il comandamento di Dio. Glielo rendete facile? Moglie, tu devi onorare e rispettare tuo marito. Non ti è forse molto difficile se lui fa poco o nessuno sforzo per essere all’altezza di quello che la Parola di Dio richiede da lui? Marito, tu devi avere tenera cura di tua moglie e rispettarla come la tua amata compagna. Non è piuttosto difficile se lei non collabora? Rendete dunque facile ai vostri figli ubbidire al comando di Dio di onorare voi, genitori. Meritatevi il loro rispetto provvedendo una famiglia pacifica, buone norme, buoni esempi con la vostra stessa condotta, sano insegnamento ed educazione, e, quando ci vuole, amorevole disciplina.

25 “Due sono meglio di uno”, osservò il re Salomone, “perché hanno una buona ricompensa per il loro duro lavoro”. (Ecclesiaste 4:9) Se due camminano insieme e uno cade, l’altro può aiutarlo a rialzarsi. Così anche nella famiglia marito e moglie possono sostenersi e incoraggiarsi a vicenda nei loro rispettivi ruoli. In moltissimi campi il ruolo dei genitori si sovrappone, e ciò è bene per l’unità della famiglia. I figli dovrebbero rendere i genitori più vicini, unendoli nella comune opera educativa. Ma a volte possono sorgere controversie su come si dovrebbe educare e disciplinare il figlio. A volte la moglie riversa tanta attenzione sul figlio che il marito si sente trascurato, perfino offeso. Questo può influire sul suo atteggiamento verso il figlio. Può essere freddo verso di lui, o invece può mostrargli affetto ma avere minori attenzioni per la moglie. Quando il marito o la moglie non sono equilibrati si paga un alto prezzo.

26 Un altro problema ancora può sorgere quando nasce un bambino e c’è già un figlio maggiore. La madre deve dedicare molto tempo al neonato. Per impedire che il figlio maggiore si senta trascurato e diventi geloso, il padre potrebbe prestare più attenzione al figlio maggiore.

27 Certo due sono meglio di uno, ma uno è meglio di niente. Può darsi che, date le circostanze, la madre debba allevare i figli senza l’aiuto di un padre. Oppure il padre può dover affrontare la stessa situazione. Molte volte la famiglia è divisa a motivo della religione, in quanto un genitore, quale servitore di Geova Dio, ha piena fede nei consigli della Bibbia, mentre l’altro no. Se il marito è un cristiano dedicato, come capofamiglia ha più voce in capitolo sulla condotta da seguire per educare e disciplinare i figli. Nondimeno, egli può dover mostrare molta pazienza, autocontrollo e perseveranza; dovrebbe essere fermo se si tratta di questioni gravi, ma ragionevole e benevolo, anche se viene provocato, e flessibile ogni volta che le circostanze lo permettono. Se credente è la moglie, e quindi sottoposta al marito, il suo modo di procedere dipenderà soprattutto dall’atteggiamento di lui. Semplicemente non s’interessa della Bibbia, oppure non vuole che la moglie pratichi le proprie convinzioni e cerchi di insegnarle ai figli? Se egli si oppone, lei deve seguire la condotta indicata dall’apostolo: Grazie alla condotta esemplare della moglie e al suo atteggiamento rispettoso, il marito può essere ‘guadagnato senza parola’. Essa approfitterà delle opportunità che si presentano per educare i figli secondo i principi biblici. — 1 Pietro 3:1-4.

L’AMBIENTE FAMILIARE

28 Entrambi i genitori hanno il compito di creare un’atmosfera familiare di amore. Se i figli l’avvertono, non accumuleranno dentro di sé incertezze ed errori perché hanno timore di parlarne ai genitori. Sanno che possono esprimersi ed essere capiti, e che la cosa sarà considerata con amorevole interesse. (Confronta I Giovanni 4:17-19; Ebrei 4:15, 16). La casa non sarà solo un riparo ma anche un rifugio. L’affetto dei genitori farà crescere i figli spiritualmente rigogliosi.

29 Non si può immergere una spugna nell’aceto e aspettarsi che si riempia d’acqua. Può assorbire solo quello che la circonda. La spugna assorbirà acqua solo se è immersa nell’acqua. Anche i figli assorbono quello che li circonda. Si accorgono degli umori e osservano quello che si fa intorno a loro, e queste cose assorbono come spugne. I figli si rendono conto del tuo stato d’animo, sia che denoti tensione nervosa o calma pacifica. Anche i bambini più piccoli assorbono le qualità presenti nell’atmosfera familiare, perciò un’atmosfera di fede, amore, spiritualità e fiducia in Geova Dio è incomparabile.

30 Chiediti: Quali norme ti aspetti che tuo figlio segua? Voi genitori le osservate? Cosa rispecchia la vostra famiglia? Che esempio date ai figli? Ti lamenti, trovi da ridire, critichi gli altri, ti soffermi su pensieri negativi? Vorresti figli del genere? Oppure, stabilisci alte norme per la famiglia, le osservi, e ti aspetti che i figli facciano altrettanto? Capiscono che per far parte di questa famiglia devono soddisfare certi requisiti, che una certa condotta è approvata, mentre certe azioni e atteggiamenti non lo sono? I figli vogliono sentirsi benvoluti, perciò esprimi la tua approvazione e il tuo consenso quando soddisfano le norme familiari. Tutti tendono a fare quello che ci si aspetta da loro. Se dici che tuo figlio è cattivo egli probabilmente dimostrerà che hai ragione. Se esigi che sia buono, lo incoraggerai ad esserlo.

31 Si è giudicati dalle azioni più che dalle parole. Anche i figli non danno tanto peso alle parole quanto alle azioni e spesso sono svelti a scoprire l’ipocrisia. Troppe parole possono confonderli. Sii certo di sostenere le tue parole mettendole in pratica. — 1 Giov. 3:18.

32 Che tu sia un padre o una madre, il tuo ruolo è impegnativo. Ma puoi svolgerlo con ottimi risultati seguendo i consigli del Datore di vita. Adempi fedelmente il ruolo che ti è assegnato, come se lo facessi a Lui. (Colossesi 3:17) Evita gli estremi, sii equilibrato e ‘la tua ragionevolezza divenga nota a tutti’, anche ai tuoi figli. — Filippesi 4:5.

[Domande sullo studio]

1-3. (a) Quale effetto può avere sui genitori la nascita di un bambino? (b) Perché è importante sia per il padre che per la madre capire i rispettivi ruoli di genitori?

4. Quali sono alcune cose che il piccino deve ricevere dalla madre?

5-7. Secondo recenti studi, come l’attenzione e l’amore della mamma influiscono sul bambino?

8-10. (a) Cosa impara il piccino dall’amore della mamma? (b) Perché questo è importante?

11. (a) Come il padre può avere un posto nella mente del bambino? (b) Perché questo è essenziale?

12, 13. (a) Qual è il ruolo del padre nella famiglia? (b) Come il padre, adempiendo nel giusto modo le sue responsabilità, influirà sulla veduta che i figli avranno dell’autorità?

14. Che effetto può avere il buon esempio del padre sul figlio o sulla figlia?

15, 16. (a) Quale responsabilità di insegnare affida la Bibbia al padre? (b) Come si può assolverla?

17, 18. (a) Come il padre dovrebbe disciplinare i figli? (b) Cosa è più efficace che non le molte regole?

19. Cosa si può fare perché in famiglia ci sia buona comunicativa?

20. Quando si tratta di disciplinare i figli, cosa possono fare i genitori per essere uniti nel loro intento?

21. Si dovrebbe affidare la disciplina a un solo genitore? Perché sì o perché no?

22. Cosa si dovrebbe evitare nel considerare le richieste del figlio, e perché?

23. Nella famiglia, spetta solo al padre prendere decisioni?

24. Quale responsabilità hanno i genitori dal momento che i figli devono onorare il padre e la madre?

25. Quali problemi possono sorgere quando i genitori non sono d’accordo sul modo di educare i figli?

26. Cosa si potrebbe fare per evitare che un figlio maggiore sia geloso quando la mamma deve dedicare molto del suo tempo a un fratellino?

27. Quando uno dei coniugi non è credente, come si possono aiutare spiritualmente i figli?

28, 29. Che specie di ambiente familiare è auspicabile, e perché?

30. Quali domande potrebbero farsi i genitori per determinare se provvedono ai figli una guida eccellente?

31. Cosa dovrebbe sempre corrispondere alla direttiva dei genitori?

32. Quali consigli si dovrebbero sempre seguire?

 

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Capitolo 9

BISOGNA INIZIARE SUBITO

5 Scrivendo al suo compagno Timoteo, l’apostolo Paolo gli ricordò che aveva conosciuto gli scritti sacri “dall’infanzia”. (2 Timoteo 3:15) Il genitore saggio riconosce la naturale sete di sapere del neonato. I bambini sono buoni osservatori, sono tutt’occhi e orecchi. Sia che i genitori se ne rendano conto o no, i piccini sono occupati a raccogliere e archiviare informazioni, aggiungerne delle nuove e trarre conclusioni. In effetti, se i genitori non stanno attenti, in poco tempo il neonato può imparare molto bene a manovrarli a suo piacere. Perciò il consiglio della Parola di Dio si applica fin dalla nascita: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; pure quando sarà invecchiato non se ne dipartirà”. (Proverbi 22:6) Le prime lezioni, naturalmente, sono lezioni di amore, accompagnate da molta amorevole cura e affetto. Ma insieme ci dev’essere la necessaria correzione, applicata dolcemente ma con fermezza.

6 Parla al piccino non in modo bambinesco, ma con linguaggio semplice da adulto, che è quello che vuoi fargli imparare. Appena il bambino imparerà a parlare ti sommergerà di domande: ‘Perché piove? Da dove sono venuto? Dove vanno le stelle di giorno? Cosa fai? Perché questo? Perché quello?’ E così all’infinito. Ascoltale, perché le domande sono fra i migliori strumenti che il bambino ha per imparare. Soffocando le domande si può soffocare lo sviluppo mentale.

7 Ma, come l’apostolo, ricorda: “Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino”. (1 Corinti 13:11) Rispondi alle domande come meglio puoi, ma in modo semplice e breve. Quando il bambino chiede: ‘Perché piove?’ non vuole una risposta complicata, particolareggiata. La risposta: ‘Le nuvole sono piene d’acqua e l’acqua cade’, può soddisfarlo. L’attenzione del bambino ha breve durata; passa subito a qualcos’altro. Perciò, come gli dai il latte finché non può prendere cibo solido, dagli informazioni semplici finché non potrà capire concetti più particolareggiati. — Confronta Ebrei 5:13, 14.

8 L’apprendimento dev’essere progressivo. Come si è detto, Timoteo conosceva le Scritture dall’infanzia. Evidentemente uno dei suoi primi ricordi d’infanzia era che gli veniva insegnata la Bibbia. Questo indubbiamente fu fatto in modo progressivo, proprio come un padre o una madre oggi comincerebbe a insegnare a leggere a un bambino. Leggi a tuo figlio. Quando è piccolo, prendilo sulle ginocchia, mettigli un braccio attorno e leggi con voce piacevole. Proverà un affettuoso sentimento di sicurezza e gioia, e la lettura sarà un’esperienza piacevole, per quanto poco capisca. Più tardi puoi insegnargli l’alfabeto, forse come un gioco. Poi delle parole, e infine con le parole forma delle frasi. E per quanto possibile, fa in modo che imparare sia piacevole.

9 Una coppia, per esempio, leggeva ad alta voce col figlioletto di tre anni, indicando ogni parola affinché il bambino seguisse la lettura. A certe parole facevano una pausa, e il bambino aggiungeva la parola, come “Dio”, “Gesù”, “uomo”, “albero”. Gradatamente le parole che era in grado di leggere aumentarono, e a quattro anni leggeva quasi tutte le parole. Con la lettura viene la scrittura, prima lettere singole e poi parole complete. Che emozione per il bambino scrivere il proprio nome!

10 Ogni bambino è diverso, ha una personalità unica, e si dovrebbe aiutarlo a sviluppare le capacità e i doni ereditari che ha. Se educhi ciascun figlio secondo le sue forze e capacità ereditarie, non dovrà essere invidioso dei successi degli altri bambini. Ogni figlio dovrebbe essere amato e apprezzato per quello che è. Pur aiutandolo a vincere o controllare le inclinazioni errate, non dovresti costringerlo a seguire un modello predeterminato. Piuttosto guidalo a fare l’uso migliore dei buoni tratti della sua personalità.

11 Un genitore può fomentare uno spirito egoistico di competizione dando ad intendere che un figlio è superiore o inferiore a un altro. Anche se i bambini molto presto nella vita danno segno di egoismo innato, inizialmente non hanno alcuna idea di rango o superiorità, né si sentono importanti. Per questo Gesù si servì di un bambino per fare un esempio onde correggere lo spirito di ambizione e preoccupazione per l’importanza personale mostrato dai discepoli in una certa occasione. (Matteo 18:1-4) Quindi evita di paragonare un bambino a un altro. Il bambino si sentirà messo in disparte. Dapprima sarà offeso, e se questo trattamento continua, probabilmente diventerà ostile. D’altra parte, il bambino considerato migliore può diventare arrogante e attirarsi l’antipatia di altri. Come genitore, il tuo amore e la tua approvazione non dovrebbero mai dipendere da com’è un bambino rispetto a un altro. La varietà è piacevole. In un’orchestra ci sono molti strumenti diversi per accrescere la varietà e la vivacità, pur essendo tutti in armonia. Le personalità diverse aggiungono sapore e interesse alla cerchia familiare, senza nuocere all’armonia quando tutti si modellano secondo i giusti principi del loro Creatore.

AIUTA TUO FIGLIO A CRESCERE

12 La Parola di Dio dice che ‘non appartiene all’uomo che cammina dirigere i suoi passi’. (Geremia 10:23) Gli uomini dicono il contrario. Perciò rifiutano la guida divina, seguono quella umana, incontrano una difficoltà dopo l’altra, e finiscono col dimostrare che dopo tutto Dio ha ragione. Geova Dio dice che c’è una via che all’uomo sembra diritta, ma la sua fine è la via della morte. (Proverbi 14:12) Gli uomini hanno sempre preso la via che sembrava loro diritta, e che ha portato guerra, carestia, malattia e morte. Se la via che sembra diritta a un uomo adulto ed esperto finisce nella morte, come può finire altrimenti la via che sembra diritta a un bambino? Se non appartiene all’uomo che cammina dirigere i suoi passi, come può un bambino ai primi passi trovare la via della vita? Nella sua Parola il Creatore provvede la direttiva necessaria sia al genitore che al figlio.

13 Ai genitori Dio dice: “Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”. (Deuteronomio 6:6, 7) Sempre, in qualsiasi momento, ogni volta che si presenti l’occasione adatta, si dovrebbe impartire istruzione. Se la famiglia fa la prima colazione insieme, anche se molti la mattina devono correre per prepararsi ad andare al lavoro o a scuola, una preghiera di ringraziamento per il cibo farà rivolgere i pensieri al Creatore e può includere altri punti di importanza spirituale per la famiglia. Forse ci sarà tempo di accennare alle attività della giornata o alla scuola e si potranno dare sani consigli per risolvere i problemi che potrebbero presentarsi. L’ora di coricarsi, “quando giaci”, può essere un momento felice per i più piccini se i genitori prestano loro un po’ più d’attenzione. Le storie raccontate ai piccini prima che s’addormentino possono dire molto per loro e possono essere un ottimo mezzo per insegnare. La Bibbia è piena di racconti che richiedono solo un po’ di inventiva e di calore da parte dei genitori per renderli molto piacevoli per i bambini. Esperienze personali della tua stessa vita sono particolarmente interessanti per i tuoi figli e possono insegnare loro ottime lezioni. E se può sembrar difficile trovare nuove storie da raccontare, spesso riscontrerai che al bambino piace ascoltare più volte la stessa storia. Riscontrerai che, con un po’ più di tempo, le linee di comunicazione con i figli saranno più aperte. Pregare insieme ai piccini all’ora di coricarsi può anche aiutare a stabilire subito un contatto con Colui che può meglio guidarli e proteggerli. — Efesini 3:20; Filippesi 4:6, 7.

14 Ogni volta che “siedi nella tua casa” o viaggi “per la strada”, ci sono opportunità di insegnare a tuo figlio cose interessanti e istruttive. Per i bambini è come un gioco. Una coppia narra come ciò servì ad aiutare dei bambini a ricordare punti di un’adunanza per lo studio biblico:

‘Una sera portammo con noi un ragazzino di sei anni che di solito non è molto attento alle adunanze. Mentre andavamo alla sala, dissi: “Facciamo un gioco. Tornando a casa vediamo se riusciamo a ricordare i cantici che avremo cantato e alcuni dei punti principali considerati nell’adunanza”. Tornando a casa rimanemmo sorpresi. Il più piccolo, che di solito sta poco attento, ebbe l’opportunità di parlare per primo e ricordò molti dei punti. I nostri figli aggiunsero i loro commenti e alla fine fu la volta di noi adulti. Invece di una fatica, fu per loro un divertimento’.

15 Crescendo, il bambino imparerà a esprimere idee, a disegnare, a fare qualche lavoro, a suonare qualche strumento. Ci prova soddisfazione. Il suo lavoro, in un certo senso, fa parte di lui stesso. Per lui è molto importante. Se lo guardi e dici: ‘Bravo!’ il bambino sarà molto incoraggiato. Trova nel suo lavoro qualche cosa che sinceramente puoi lodare, e sarà per lui uno sprone. Criticalo seccamente, e sarà senz’altro avvilito e scoraggiato. Fa una domanda su qualche aspetto del lavoro se necessario, ma senza demolirlo. Per esempio, invece di prendere il suo stesso disegno e rifarlo, potresti fargli vedere come migliorarlo su un altro pezzo di carta. Questo gli permette di correggere il proprio disegno se vuole. Incoraggiando il suo sforzo incoraggerai la sua crescita; criticandolo aspramente, puoi scoraggiarlo o soffocare il suo desiderio di tentare di nuovo. Sì, il principio esposto in Galati 6:4 si può applicare anche ai bambini: “Provi quale sia la propria opera, e allora avrà causa di esultanza solo riguardo a se stesso, e non in paragone con l’altra persona”. Il bambino, specialmente se è alle prime armi, ha bisogno d’incoraggiamento. Se il progetto è buono per la sua età, lodalo! Se non lo è, loda il suo sforzo, e incoraggialo a provare di nuovo. Dopo tutto, non ha imparato a camminare al primo tentativo.

VERI VALORI

30 Oggi molti genitori non sanno quali sono i veri valori della vita. Di conseguenza, a molti ragazzi non sono mai insegnati veri valori morali. Alcuni genitori pensano di non aver diritto di influenzare le tendenze dei figli. Se non lo fanno i genitori, lo faranno gli altri ragazzi, i vicini, il cinema e la televisione. Divario fra le generazioni, rivolta giovanile, droga, nuova moralità e rivoluzione sessuale: tutto questo spaventa i genitori. Ma la verità è che la personalità del figlio è già ben definita prima che questi problemi comincino a prospettarsi nella sua vita.

31 Una rivista scientifica riferisce che secondo certi studi “la parte principale della personalità dell’individuo si forma prima dell’inizio della scuola. È risaputo che i bambini di età prescolare sono estremamente impressionabili e malleabili.... Tuttavia abbiamo scoperto che quello che hanno incontrato nell’infanzia in quanto a tendenze ed esperienze spesso produce modelli di comportamento durevoli e a volte immutabili”.

32 Il comportamento errato può essere corretto, ma un altro studioso spiega cosa accade se si lasciano passare anni preziosi: “Il figlio rimane malleabile durante i primi sette anni, ma più si aspetta, più saranno necessari cambiamenti radicali, e la probabilità che cambi diminuisce ogni anno che passa”.

33 I bambini devono imparare molti concetti fondamentali, ma quelli della massima importanza sono i concetti di ciò che è vero e di ciò che è falso, di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Scrivendo ai cristiani di Efeso, l’apostolo Paolo li esortò ad acquistare accurata conoscenza, dicendo: “Non siamo più bambini, agitati come da onde e portati qua e là da ogni vento d’insegnamento per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo dell’astuzia nell’artificio dell’errore. Ma dicendo la verità, mediante l’amore cresciamo in ogni cosa in lui che è il capo, Cristo”. (Efesini 4:13-15) Se i genitori sono lenti nell’aiutare i piccini ad avere amore per la verità e l’onestà, amore per ciò che è giusto e buono, i figli saranno indifesi contro l’errore e il male. Gli anni prescolastici passano ancor prima che i genitori se ne rendano conto. Non lasciarli passare; approfitta di quei primi pochi anni importanti, formativi, per insegnare ai tuoi figli valori veri. Potrai evitarti molti dispiaceri negli anni successivi. — Proverbi 29:15, 17.

34 “La scena di questo mondo cambia”, scrisse l’apostolo ispirato, ed è certo vero delle sue norme materiali, emotive e morali. (1 Corinti 7:31) Questo mondo non ha stabilità. I genitori devono riconoscere che, come esseri umani, anch’essi possono mancare in questo. Se hanno a cuore gli interessi dei figli e si preoccupano che abbiano un futuro felice, i genitori additeranno ai figli norme veramente stabili. Possono farlo inculcando sin dall’infanzia nei figli che, qualsiasi cosa possa accadere, qualsiasi problema debba essere risolto, nella Parola scritta di Dio, la Bibbia, si possono trovare le risposte più sicure e più utili. Per quanto le circostanze possano a volte far sembrare la vita confusa e incerta, quella Parola sarà sempre ‘una lampada ai loro piedi, e una luce al loro cammino’. — Salmo 119:105.

35 In questo momento avete la splendida opportunità di cominciare a inculcare nei figli i valori che possono sostenerli per tutta la vita. Nessuna carriera è migliore, nessun lavoro è più importante dell’educazione dei figli. Il momento di cominciare è quando sono appena nati, nell’infanzia!

[Domande sullo studio]

1-4. Che evidenza c’è che il bambino ha un’enorme capacità d’apprendimento?

5. Quando dovrebbe iniziare l’educazione del bambino?

6. (a) Con che specie di linguaggio è meglio parlare al bambino? (b) Come si dovrebbero considerare le numerose domande che fa?

7. Come è meglio rispondere alle domande del bambino, e perché?

8, 9. Cosa si può fare per insegnargli progressivamente a leggere?

10. Perché è saggio aiutare ciascun figlio a sviluppare le sue capacità?

11. Perché non è saggio fare paragoni tra i figli?

12. Quali fatti circa gli adulti dimostrano che un bambino ha bisogno di essere guidato?

13, 14. In che modo i genitori possono istruire i figli, in armonia con il consiglio di Deuteronomio 6:6, 7?

15. Come si può incoraggiare un bambino a migliorare?

16. Tenuto conto di quello che dice la Bibbia, come si dovrebbe rispondere alle domande di un bambino?

17-19. Come si possono dare progressive spiegazioni sul sesso?

20. Perché è bene che siano i genitori a dare ai figli tali spiegazioni circa i rapporti sessuali?

21. A motivo di quale tendenza dei bambini e importante che i genitori diano il buon esempio?

22. Che effetto può avere sui figli la condotta dei genitori?

23, 24. Se desiderano che i figli seguano certe norme, cosa dovranno fare i genitori stessi?

25. Come si dovrebbe insegnare ai bambini ad amare?

26, 27. Come si può insegnare ai bambini la gioia che deriva dal dare?

28, 29. Come si può insegnare ai bambini l’importanza di chiedere scusa?

30-32. Perché è essenziale che i genitori comincino molto presto a insegnare ai figli a riconoscere i veri valori della vita?

33. Quali sono i concetti più importanti da insegnare ai figli?

34. Perché è importante avere norme stabili, e qual è la migliore fonte di tali norme?

35. Che importanza ha l’educazione dei propri figli?

 

Capitolo 7

I figli: una responsabilità e una ricompensa

AVERE FIGLI è una prospettiva elettrizzante e seria allo stesso tempo. È vero che è una cosa molto comune. Eppure ogni nascita è il risultato di processi straordinariamente complicati. Comprendendoli almeno in parte possiamo meglio apprezzare perché il salmista ispirato fu spinto a dire: “Ecco, i figli sono un’eredità da Geova; il frutto del ventre è una ricompensa”. (Salmo 127:3) Consideriamo cosa accade.

2 Uno spermatozoo maschile si unisce a una cellula uovo femminile. Le due cellule ne formano una, e questa comincia a dividersi. Si divide in due, le due diventano quattro, le quattro diventano otto, finché da quell’unica cellula a suo tempo nell’adulto se ne contano 60.000.000.000.000! All’inizio le nuove cellule sono tutte uguali, poi cominciano a differenziarsi in diversi tipi: cellule ossee, cellule muscolari, cellule nervose, cellule del fegato, dell’occhio, della pelle, e così via.

3 Alcuni dei misteri della riproduzione e della differenziazione sono stati svelati, ma molti no. Cosa provoca la divisione della cellula originale? Mentre la divisione continua, cosa fa sì che le cellule comincino a trasformarsi in molti tipi diversi? Cosa fa raggruppare insieme questi tipi diversi in forme, dimensioni e funzioni speciali, per diventare un fegato, un naso, un ditino del piede? Questi cambiamenti cominciano a verificarsi in tempi prestabiliti. Cosa ne controlla i tempi? Inoltre, questo embrione che cresce nel grembo materno è un corpo con caratteristiche genetiche diverse da quelle della madre. Normalmente il corpo rigetta tessuti estranei, come innesti cutanei o trapianti di organi da altri individui. Perché non rigetta questo embrione geneticamente estraneo, invece di nutrirlo per 280 giorni circa?

4 Tutte queste attività sorprendenti avvengono al momento giusto perché Geova Dio le ha programmate nell’unica cellula formata dallo spermatozoo e dall’uovo. Il salmista lo indica dicendo al Creatore: “I tuoi occhi videro pure l’embrione di me, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti, riguardo ai giorni quando si formarono e fra di esse non ce n’era ancora nessuna”. — Salmo 139:16.

SVILUPPO E NASCITA

5 L’embrione ha uno sviluppo rapido. Nella quarta settimana ha già un cervello, un sistema nervoso, e un sistema circolatorio con un cuore che pompa sangue attraverso i vasi sanguigni. Per sei settimane il sangue si forma nel sacco vitellino; quindi il fegato assume questa funzione, che alla fine è svolta dal midollo osseo. Nella quinta settimana cominciano a formarsi braccia e gambe; dopo altre tre settimane compaiono le dita delle mani e dei piedi. Nella settima settimana si sono formati i principali fasci muscolari, e anche occhi, orecchi, naso e bocca.

6 “Le mie ossa”, prosegue il salmista, rivolgendosi a Geova Dio, “non ti erano nascoste quando fui fatto nel segreto”. (Salmo 139:15) Nella nona settimana la cartilagine si trasforma in ossa e si forma lo scheletro, e il bambino che si sviluppa viene ora ch







Живите по правилу: МАЛО ЛИ ЧТО НА СВЕТЕ СУЩЕСТВУЕТ? Я неслучайно подчеркиваю, что место в голове ограничено, а информации вокруг много, и что ваше право...

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